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LA SCIENZA DIMOSTRA L’ESISTENZA DI DIO

15 marzo 2010

Se discutete con un ateo o un materialista fate loro presente che la scienza stessa, attraverso le sue categorie, sono prova dell’esistenza di Dio e sottoponetegli queste argomentazioni:

1. LA STATISTICA

Nella Bibbia troviamo circa 2500 profezie; ben 2000 di esse si sono già adempiute, e le rimanenti 500 riguardano il futuro. Ciò significa, statisticamente parlando, che la probabilità che questo possa essere il risultato del CASO è talmente improbabile che non è nemmeno possibile scriverne il numero corrispondente per esteso. Ad esempio la probabilità che le 330 profezie dell’Antico Testamento relative alla venuta del Messia Gesù Cristo (tutte avveratesi) sia frutto del caso è pari a:1 a 2,187 x 10 alla 99esima. La grandezza di questa cifra non è più rappresentabile; ma se si pensa che l’intero universo conosciuto, con un raggio che è stato valutato a 5 miliardi di anni luce, dovrebbe contenere «solo» 10 alla 80 elettroni, si ha almeno una possibilità di paragone molto interessante, figuriamoci in confronto alle 2000 in totale !!!!!

2. LA FISIOLOGIA

Un’altra riflessione molto importante riguarda la realtà della materia: Tutti gli eventi e gli oggetti con cui ci confrontiamo nella vita reale – edifici, persone, città, automobili, luoghi – di fatto tutto ciò che vediamo, teniamo fra le mani, tocchiamo, odoriamo, gustiamo e udiamo – hanno origine come rappresentazioni e impressioni nel nostro cervello. I materialisti, i darwinisti, gli scienziati in maggioranza, ci insegnano a credere che tali immagini e impressioni siano causate da un mondo concreto esterno al nostro cervello, dove esistono gli oggetti materiali. In verità, però, noi non vediamo mai la reale materia esistente né mai la tocchiamo. In altre parole, ogni entità materiale che crediamo esista nella nostra vita è, di fatto, solo un’immagine che viene creata nel nostro cervello. Oggi, qualunque scienziato che sia uno specialista in medicina, biologia, neurologia o qualunque altro campo che si occupi di ricerca sul cervello, alla domanda su come e dove vediamo il mondo, risponderebbe che vediamo il mondo intero nel centro della visione presente nel nostro cervello.

3. LA FISICA

La fisica quantistica è un’altra branca della scienza che mostra quanto le affermazioni a favore dell’esistenza della materia siano ingiustificate. La verità più importante scoperta dalla fisica quantistica, che lascia i materialisti senza parole, è che la materia è vuota al 99.9999999%. Tutto ciò che è attorno a noi è solo energia. Anche il tempo è una nozione irreale. Oggi è un fatto scientificamente accettato che il tempo è un concetto che emerge dalla nostra costruzione di una disposizione sequenziale definita tra i movimenti e i cambiamenti. Einstein stesso fece rilevare: “Lo spazio e il tempo sono forme di intuizione, che non possono essere separate dalla coscienza più di quanto possano esserlo i concetti di colore, forma o grandezza”. Secondo la “Teoria generale della relatività”, il tempo non è assoluto; a parte le serie di eventi secondo le quali lo misuriamo, non ha alcuna esistenza indipendente. Einstein dimostrò scientificamente il fatto seguente nel suo “Teoria generale della relatività”: il ritmo con cui passa il tempo cambia a seconda della velocità di un corpo e della sua distanza dal centro di gravità. Se la velocità aumenta, il tempo diminuisce, si contrae, va avanti più lentamente e sembra che il punto di inerzia si avvicini. Spieghiamolo con uno degli esperimenti mentali di Einstein. Poniamo che ci siano due fratelli gemelli. Uno di loro resta in questo mondo, l’altro parte per un viagio nello spazio durante il quale viaggia quasi alla velocità della luce. Al suo ritorno dallo spazio, troverà suo fratello gemello molto più vecchio di lui. La ragione è che il tempo è trascorso molto più lentamente per il fratello che è andato nello spazio. Si può pensare allo stesso esempio in relazione a un padre che va nello spazio su una nave che viaggia al 99 per cento della velocità della luce mentre suo figlio rimane sulla terra. Secondo Einstein, se il padre avesse 27 anni e il figlio 3, 30 anni terrestri dopo, al ritorno del padre sulla terra, il figlio avrebbe 33 anni e il padre 30. Come si vede dal resoconto della relatività del tempo, il tempo non è un concetto concreto, ma varia a seconda delle percezioni. Per esempio, un intervallo di tempo per noi lungo milioni di anni, è solo meno di un momento per la percezione di Dio, anzi in Dio che è l’eternità non esiste il tempo.

4. PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE

Il Principio di Indeterminazione. E’ un Principio enunciato nel 1926 dal fisico austriaco Werner Heisenberg, secondo cui non è possibile determinare simultaneamente con precisione la posizione e la quantità di moto (velocità) di una particella. Un numero sempre maggiore di autori tende a ritenere che l’indeterminazione non sia legata ai limiti dei nostri strumenti, che comportano necessariamente una interazione più o meno grande con l’oggetto da sottoporre a misurazione, bensì rappresenti una caratteristica intrinseca (ontologica) della materia. In altre parole, non sarebbe corretto ritenere che una particella subatomica, a un dato istante, possieda una posizione e una velocità perfettamente definite, oppure una specifica energia in un intervallo di tempo ben determinato. Questo postulato è uno dei cardini della scienza moderna e in sintesi afferma che nulla sia determinabile con precisione scientifica…cioè la scienza che pretende di dimostrare la non esistenza di Dio poggia le sue fondamenta sulla dimostrazione che la realtà non esiste. 

5. NOZIONI SCIENTIFICHE NELLA BIBBIA

Un’altra prova manifesta è data dal fatto che molti dei principi della scienza moderna furono affermati come dati di fatto naturali nella Bibbia, molto tempo prima che gli scienziati li confermassero in maniera sperimentale.

■La rotondità della terra (Isaia 40:22)

■L’estensione quasi infinita dell’universo sidereo (Isaia 55:9)

■La legge della conservazione della massa e dell’energia (2 Pietro 3:7)

■Il ciclo idrologico (Ecclesiaste 1:7)

■Il vastissimo numero delle stelle (Geremia 33:22)

■La legge dell’entropia progressiva (Salmo 102:25-27)

■L’importanza suprema del sangue nei processi vitali (Levitico 17:11)

■La circolazione atmosferica (Ecclesiaste 1:6)

■Il campo gravitazionale (Giobbe 26:7)

■e molti altri ancora.

Naturalmente, questi fatti non vengono affermati con il linguaggio tecnico della scienza moderna ma nei termini semplici del mondo dell’esperienza umana quotidiana; nondimeno, sono in perfetto accordo con i dati scientifici più moderni.

CONCLUSIONE

Dio ha creato tutte queste cose come immagini o percezioni. Ciò a dire che, dopo averle create, Egli non diede loro un’esistenza concreta e indipendente. Ognuna di esse continua a essere creata ogni momento. Che noi le vediamo o meno, tutte queste cose sono eterne nella memoria di Dio. Tutte quelle che sono esistite prima di noi, e quelle che esisteranno dopo di noi, sono già state create da Dio in un unico singolo momento. Come è stato illustrato nel capitolo precedente, il tempo è un’illusione; Dio lo ha creato e non è legato a esso. Perciò, le cose che per noi esisteranno nel futuro sono state create in un solo momento agli occhi di Dio ed esistono attualmente. Ma non possiamo ancora vederle perchè siamo siamo legati al tempo.